Il volume è stato curato dall’architetto Sandro Baldan

Le ville del Palladio costituiscono un gioiello architettonico e sono parte costitutiva del paesaggio veneto, luoghi dell’arte e dello spirito, ‘fabbriche’ che hanno plasmato e trasformato l’ambiente circostante diventando scenari di bellezza unici al mondo. È questa la chiave di lettura offerta dall’Atlante cartografico dedicato alle 24 ville del Palladio presenti nelle diverse province venete, da Verona a Venezia, da Vicenza Rovigo, da Padova e Treviso, e intitolato “Contesti paesaggistici delle ville di Andrea Palladio”, di Sandro Baldan che ha messo a fuoco non solo il valore architettonico delle 24 creazioni palladiane, ma soprattutto la storia e il contesto ambientale e paesaggistico nel quale hanno preso forma e che hanno contribuito a plasmare.

L’Atlante è stato presentato oggi a Venezia con l’introduzione del presidente del Consiglio Roberto Ciambetti, del vice presidente Bruno Pigozzo e dall’ingegner Maurizio De Gennaro, dirigente dell’Urbanistica regionale. “Ben venga dunque questo studio che riporta l’attenzione sul paesaggio, le necessità di tutela non disgiunte, per altro, dalla necessità di riuscire a bilanciare le esigenze della comunità, dell’economia con quelle della cultura e della memoria. Compito non facile ma fondamentale – ha spiegato il presidente Ciambetti – Rammento bene le polemiche spesso strumentali ma anche stimolanti come quelle che accompagnarono la costruzione dell’autostrada A31 a Sud con il timore di veder sconvolto il Panorama attorno a Villa Sareceno ma che spinsero la società autostradale e modificare il progetto rendendolo ecocompatibile con il contesto paesaggistico a dimostrazione che è possibile coniugare esigenze della modernità con la tutela del bene architettonico e della sua dimensione. La civiltà della villa, in verità, fu conseguenza di una straordinaria riorganizzazione del capitale e del territorio attorno ad una urbanizzazione di concezione avanzata e fortemente innovativa. Palladi, e i suoi committenti, avevano capito che il mondo attorno a loro era cambiato e che un nuovo mondo aveva bisogno di nuovi orizzonti e nuovi strumenti. Lezione di straordinaria attualità ancor oggi quando il mondo, attorno a noi, muta con una velocità impressionante” Come ha ben spiegato l’ing. De Gennaro “La pubblicazione analizza, documenta e valorizza per la prima volta le trasformazioni territoriali avvenute nei secoli nei contesti paesaggistici di tali ville. Si tratta di una pubblicazione unica, originale per genesi e utilizzo. Nasce infatti dagli studi per elaborare il Piano Paesaggistico regionale, strumento previsto dal Piano Territoriale Regionale di Coordinamento e vincolante per la pianificazione locale”. Ampia la spiegazione data dall’architetto Baldan: Il volume, frutto del lavoro di studio e approfondimento iniziato nel 2016, raccoglie in modo sistematico per ogni villa le mappe storiche dal ‘500 al ‘700, i catasti ottocenteschi napoleonici e austriaci, le mappe militari ottocentesche della Kriegskarte del cartografo austriaco Von Zach, le tavolette storiche dell’Istituto Geografico Militare, i voli RAF 1944-45, i voli GAI 1954-55 e le recenti Ortofoto del 2012. Il confronto tra antiche cartografie, foto storiche e immagini attuali consente di documentare in modo analitico e puntuale le trasformazioni territoriali avvenute in queste particolari aree ‘di tutela e valorizzazione paesaggistica’. Le schede sono scandite dalla sequenza di cartografie, mappe e immagini con i contributi di alcuni tra i più autorevoli studiosi del paesaggio storico palladiano e della cultura veneta, tra cui Massimo Rossi, responsabile della cartoteca della fondazione Benetton di Treviso, Francesca Fantini D’Onofrio, direttrice dell’Archivio di Stato di Padova, Giovanni Caniato archivista di Stato a Venezia, Mattea Gazzola della biblioteca Bertoliana di Vicenza, Francesco Antonio, storico della bonifica, Giancarlo Pinaffo, agronomo e da ultimo, ma non ultimo, il professor Antonio Foscari, storico e proprietario di villa Malcontenta”