Ai membri provenienti da regioni più colpite è stato ‘raccomandato fortemente’ di non entrare al CdR

I rappresentanti locali e regionali italiani al Comitato europeo delle Regioni (CdR) insorgono contro la misura decisa dall’istituzione per prevenire il diffondersi dell’epidemia di coronavirus. Indicazioni considerate “intempestive e inadeguate, prive del rispetto degli equilibri di rappresentanza che il CdR deve garantire” dal capo della delegazione italiana, il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti.

“Siamo i primi a riconoscere e a comprendere le esigenze dell’emergenza, ma troviamo irriguardoso verso il nostro Paese l’aver assunto decisioni, non riconoscendo lo sforzo messo in atto dal nostro Paese e i sacrifici che la nostra popolazione sta sostenendo con un comportamento più che encomiabile”. E’ un passaggio della lettera che Ciambetti, capo delegazione italiana nel Comitato delle Regioni, ha inviato “in risposta alle disposizioni dettate dal segretario generale dell’organismo comunitario che nei fatti mette in quarantena i delegati del Nord Italia invitandoli o consigliandoli caldamente, a dir poco, a non partecipare ai lavori a Bruxelles”.

Martedì il segretario generale Petr Blzkovsky aveva inviato una lettera ai membri “raccomandando fortemente” a coloro originari delle italiane regioni più colpite (Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto) o che hanno viaggiato in quei territori negli ultimi 14 giorni di non entrare nelle strutture del CdR e quindi di non prendere parte a qualsiasi tipo di incontro o riunione, comprese quelle delle commissioni tematiche. A chi si trovava già a Bruxelles veniva suggerito di contattare i servizi amministrativi del Comitato per ottenere il rimborso delle spese di viaggio pur senza partecipare alle riunioni.

“Nel solo Veneto – scrive Ciambetti – nei primi cinque giorni dell’emergenza, sono state effettuate ben 4mila analisi su casi sospetti o in via preventiva su soggetti potenzialmente esposti, individuando 45 unità contagiate, pari a circa l’1% degli analizzati, dei quali solo una decina sono stati ospedalizzate e avviati ai reparti di intervento, mentre si stanno già registrando i primi casi di guarigione”. Ciambetti contrattacca. “C’è viva preoccupazione da parte di molti nostri concittadini di recarsi all’estero – dice – in quei Paesi che non hanno ancora attivato misure pari alle nostre”. Il presidente del Consiglio regionale del Veneto rivendica gli sforzi fatti dall’Italia in questi giorni. “Con la grande dignità di chi rappresenta una nazione che con grandissima responsabilità sta sostenendo, diversamente da altri, una prova straordinaria – conclude – considero le vostre indicazioni intempestive, inadeguate, prive del rispetto degli equilibri di rappresentanza che il Comitato delle Regioni deve garantire”.