(Arv) Venezia 3 ott. 2018 –      Nel campo dell’economia circolare, quando ancora questo termine non era in voga tra le Istituzioni nazionali ed europee, la Regione del Veneto ha anticipato i tempi: ormai da decenni è infatti attiva nelle tecniche e tecnologie di valorizzazione degli scarti e dei rifiuti provenienti dalle filiere agricole, agroindustriali ed urbane, con particolare riguardo al verde. I veneti, come sempre pratici e innovativi, hanno saputo cogliere la direzione da intraprendere prima di tutti”. Così il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto Roberto Ciambetti ha inaugurato l’evento “XXI century agriculture, in between digitalization and circularity”, workshop di punta della Settimana Europea dedicata alle Regioni e alle Città che si svolge ogni anno a Bruxelles la seconda settimana di ottobre. Compostaggio, digestione anaerobica per la produzione di biogas, valorizzazione dei digestati e  produzione di carburanti di origine agricola, sono solo alcuni degli settori della circular economy in cui la Regione del Veneto è innovatrice e sinonimo di eccellenza.  Tra i temi affrontati durante il dibattito anche quello relativo alla digitalizzazione del settore primario. “La rivoluzione digitale presenta enormi potenzialità a sostegno del reddito dell’azienda, della qualità delle produzioni, della salvaguardia del consumatore e della tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, proprio per questo motivo la Regione del Veneto ha investito nel digitale in agricoltura da ormai diversi decenni, costruendo nel tempo un robusto sistema informativo, analizzando i propri dati in un’ottica di programmazione di lungo periodo che guarda alla biodiversità e alla valorizzazione delle risorse ambientali, oltre che alle esigenze reddituali del settore”. AGRICARE (2014), progetto avanti dalla nostra in-house Veneto Agricoltura e il cui fine è stato quello di mettere a confronto tecniche di gestione del terreno convenzionali con quelle cosiddette conservative, le quali diminuendo l’intensità delle lavorazioni permettono una gestione del suolo a minor impatto ambientale. I dati emersi dal progetto indicano che l’uso dell’agricoltura di precisione con dosaggio variabile ha permesso di aumentare l’efficienza gestionale delle colture ed ha inoltre comportato una generale riduzione dei costi di meccanizzazione, mediamente attorno al 6%. A fronte quindi di un maggior costo di investimento quindi si contrappone un minor costo di esercizio delle macchine oltre che una performance energetica ad ettaro nettamente migliore rispetto alla tecnica convenzionale. Un altro caso esemplificativo dell’interesse della Regione Veneto verso la moderna agricoltura di precisione è la partecipazione al progetto IWMPRAISE (2017), il quale si propone di sperimentare e sviluppare tecniche di difesa integrata delle colture, nello specifico per il controllo della malerba, che intervenendo meccanicamente nella superficie coltivata riducono al minimo l’utilizzo di diserbanti chimici.   “Il messaggio che vogliamo ribadire in momenti di confronto come questo è la necessità di Istituzioni a Chilometri zero, giusto per fare un parallelo con l’agricoltura moderna, ecosostenibile ha proseguito il Presidente Ciambetti-. La Legge Regionale per il Veneto di cui sono promotore vuole introdurre e sostenere l’Economia circolare, una Economia a quattro R motrici: R come Riduzione degli sprechi, R come Riuso di beni e prodotti, R come Riciclo degli scarti, ma soprattutto R come Responsabilità di produttori e consumatori. Un obiettivo arduo ma raggiungibile se le distanze tra istituzioni e cittadini vengono ridotte sensibilmente. E questo – ha concluso Ciambetti – si può concretizzare potenziando una grande arma dell’Unione: l’Autonomia dei Territori”.  All’incontro sono intervenuti, tra gli altri, Raffaele Cattaneo della Regione Lombardia,  Peter Kaiser della Regione della Carinzia, Christos Pappous della Municipalità greca di Fyli, Manuela Bora della Regione delle Marche, Pierpaolo Roberti della Regione autonoma del Friuli Venezia Giulia. Ha moderato il dibattito Pirita Lindhom della rete ERRIN.