Bertrand Russel sosteneva che un uomo che non dissente e non protesta è come un seme che non crescerà mai: ecco, noi andiamo a Bologna per crescere e perché siamo cresciuti: si cresce lottando, difendendo i diritti dei cittadini onesti, manifestando per la libertà.
Domenica 8 novembre vado a Bologna come libero cittadino. Per un giorno smetto le vesti istituzionali e al pari di migliaia di altri amici veneti rispondo all’appello lanciato da Matteo Salvini: #liberiamoci è la risposta dell’Italia che lavora e produce, è la risposta dei pensionati presi in giro, degli esodati, dei lavoratori ultracinquantenni, dei giovani senza lavoro, dei disoccupati. E’ la risposta dei cittadini onesti, che vedono tutelati i malfattori e i delinquenti e non difese le vittime della delinquenza. E’ l’indignazione del cittadino che sborsa fior di euro in tasse, ma si vede i servizi essenziali tagliati, vede crescere gli sprechi e premiati i dissipatori di denaro pubblico e puniti invece i virtuosi. E’ la rabbia del lavoratore e della lavoratrice che nonostante anni e anni di contributi non possono andare in pensione mentre si ritrovano a casa figli disoccupati o costretti ad emigrare all’estero. E’ la fatica di chi tiene in piedi la baracca-Italia e si vede beffeggiato quotidianamente” Prosegue il presidente dell’assemblea veneta: #liberiamoci è un impegno che prendiamo con questa Italia che ne ha le tasche piene di corrotti e corruttori, di progetti faraonici quando nelle nostre città non ci sono soldi per pagare la sanità. Purtroppo la nostra realtà quotidiana è che non si possono assumere infermieri e medici, non si riesce a dare una paga dignitosa a Poliziotti e Forze dell’ordine o agli insegnanti, non si dà una pensione decente a chi ha lavorato una vita, mentre vediamo nomadi, falsi profughi, malfattori trasformare le nostre città nel segno della violenza.
Bologna, patria dello studio del vero diritto è lo snodo dell’Italia produttiva che vuole essere protagonista dell’Europa del lavoro e non succube delle euroburocrazie e delle sue follie. Non vogliamo essere cittadini di una Europa che punisce la nostra agricoltura di qualità e, complice il governo Renzi, vuole imporci il Trattato transatlantico di libero scambio tra Europa e Stati Uniti, il Ttip, che affosserà la nostra produzione, la nostra agricoltura, i nostri prodotti macdonaldizzandoci. #Liberiamoci è tutto questo e molto di più: siamo solo all’inizio di un cammino di libertà, di difesa della dignità dei cittadini, di tutela della nostra salute, della nostra cultura, della nostra economia e dei nostri posti di lavoro. Per questo sarò a Bologna in una manifestazione pacifica, matura, consapevole. L’Italia ha bisogno di cambiare: liberiamola a partire da domani.