L’INTERVISTA. Il presidente leghista del consiglio regionale attacca chi utilizza le immagini dei salvataggi in mare per fare propaganda politica

«Alcune delle fotografie fanno soltanto il gioco dei criminali Il vescovo svolge il proprio compito ma garantire la sicurezza è diverso»

Roberto Ciambetti durante il viaggio
in Tanzania nel corso del 2013 per
portare aiuti dell’Ulss di Vicenza

Ha detto che le foto dei morti in mare sono state scattate ad arte per commuovere ed ha creato un vespaio di polemiche. Ma il leghista Roberta Ciambetti, Presidente del Consiglio regionale, tira dritto e dà l’interpretazione autentica delle sue parole: «Certe immagini, di rara perfezione, fanno solo il gioco dei criminali».Presidente, a che foto si riferisce nello specifico?
Ad esempio a quella del salvataggio della donna al largo della costa libica diffuse da una Ong spagnola. Ecco, è una foto che colpisce al cuore, perfetta in tutto, nell’esposizione, nelle luci.
Ciò non toglie che quella donna sia stata effettivamente salvata dopo aver passato due giorni accanto ai compagni morti.A parte il fatto che, come scriveva Repubblica nelle scorse ore, ci sono dei dubbi sulla ricostruzione di quell’episodio. Detto ciò, il mio pensiero è questo: questa tratta di schiavi sta portando alle mafie profitti incredibili e l’utilizzo di questo tipo di immagini, con il loro impatto emotivo, non fa altro che alimentare questi criminali.Quella foto non è più semplicemente una testimonianza diretta di ciò che avviene in mare?
E allora perché altre foto non hanno avuto lo stesso risalto mediatico? Perché la foto con i corpi dei profughi morti in un gommone scattate nel 2016 non fecero lo stesso clamore? Il motivo è che questo governo sta facendo ciò che nessuno ha fatto prima, scardinando il sistema. Questo dà fastidio.
Eppure c’è chi, come la senatrice dem Daniela Sbrollini, l’ha definita senza cuore. Cosa risponde?
È senza cuore chi crea aspettative impossibili da mantenere, chi invoglia queste persone facendo loro pensare che in Italia tutto è semplice, che si arriva qui per stare in un quattro stelle senza fare nulla. È senza cuore chi ha incentivato la persone a partire, in questo anche il governo del Pd ha responsabilità.Il vescovo Pizziol ha detto che non è sufficiente dire “aiutiamoli a casa loro”. Vi sentite chiamati in causa? Non mi pare, “aiutiamoli a casa loro” se non sbaglio è una frase detta anche da Renzi a suo tempo. Con la differenza che noi li stiamo davvero aiutando a casa loro. In Italia vengono spesi 5 miliardi di euro per l’accoglienza, 78 milioni l’anno nel Vicentino. Meglio ridurli e spenderli per progetti utili a permettere a queste persone di rimanere nei loro Paesi d’origine. Quando nel 2013 ero assessore alla Cooperazione ho finanziato 800 progetti nei Paesi in via di sviluppo.Monsignor Pizziol conclude con queste parole: “Signore, concedi a tutti coloro che si professano cristiani di respingere ciò che è contrario a questo nome e di seguire ciò che gli è conferme”. Sembra un messaggio chiaro. Monsignor Pizziol, che stimo e apprezzo, sta svolgendo il suo compito pastorale. Ma chi deve gestire la cosa pubblica, mantenere il nostro sistema di welfare, garantire la sicurezza, ha un compito diverso.

Fonte: Giornale di Vicenza