Discorso del Presidente Roberto Ciambetti, tenuto in occasione della 50^ Giornata dell’Emigrante e 19^ Festa dell’Emigrante – Lusiana (VI)

Ai 42 Circoli dei Vicentini nel mondo porto il mio saluto personale e quello del Consiglio regionale del Veneto che rappresenta tutte le componenti politiche della nostra Regione. Primi cinquant’anni del Circolo dei Vicentini nel Mondo, una grande tappa di una grande storia che continua e non si ferma.

In tutti noi c’è la coscienza che esiste una “nazione” veneta diffusa in tutti i continenti: il passaporto dei suoi cittadini è la nostra storia, la storia di un popolo di lavoratori che hanno sofferto e non si sono mai tirati indietro, la storia di chi è stato costretto ad abbandonare la madrepatria, uomini e donne capaci, sacrificio dopo sacrificio, di essere determinanti per lo sviluppo e il benessere delle terre dove erano stati accolti: veneti brasiliani, veneti svizzeri, veneti francesi, veneti tedeschi, argentini, uruguagi, australiani, canadesi, ma sempre e innanzitutto Veneti.

Come saprete dal prossimo anno scolastico in tutte le scuole di ogni ordine e grado del Veneto si studierà la storia dell’emigrazione veneta, come previsto dal protocollo di intesa tra Regione Veneto, Ufficio Scolastico Regionale e le sette Associazioni venete dei nostri emigranti: la storia della nostra emigrazione è una grande storia, della quale bisogna essere fieri. E’ una storia scritta dal popolo, dai più semplici e umili che ci hanno fatto onore. Una storia che continua oggi anche con pagine dolorose e difficili: mi sia permesso in questo momento, da Lusiana, finestra aperta sul mondo della nostra emigrazione, lanciare l’appello anche alle autorità italiane per le nostre comunità in Venezuela, terra martoriata, che vive momenti drammatici. Unisco nel pensiero ai veneti venezuelani tutti i nostri connazionali in difficoltà ovunque essi si trovino: a loro il nostro saluto e sentimento di vicinanza.

Un pensiero anche agli ultimi, in ordine di tempo, tra gli emigranti veneti, i nostri giovani costretti a cercare spazio e valorizzazione dei loro talenti all’estero: la nostra è la seconda regione in Italia con oltre 10 mila partenze, seconda solo alla Lombardia per giovani emigrati all’estero, il più delle volte laureati ad alta specializzazione.

Il Consiglio regionale proprio questa settimana ha consegnato una borsa di studio nel nome di Gloria Trevisan e Marco Gottardi, due giovani architetti emigrati a Londra e morti nel tragico rogo della Grenfell Tower nella notte del 14 giugno 2017. Gloria Trevisan, Marco Gottardi, come Valeria Solesin, giovane ricercatrice morta a Parigi vittima del terrorismo islamico: l’emigrazione è fatta ancora oggi da pagine dolorosissime.

Invito tutti i nostri giovani emigrati all’estero a prendere contatto con le nostre associazioni, con i Vicentini nel Mondo a cui possono fare sicuramente riferimento. I circoli non sono solo i luoghi dove si custodisce la memoria, si difende l’identità e promuove giustamente la nostra cultura, ma anche spazi dove si costruisce la storia: questi cinquant’anni sono solo i primi di un organismo che ha un ruolo importantissimo nell’essere momento di confronto ma anche di comunione e unione con la madrepatria veneta.

La Regione del Veneto non vi ha abbandonato. Anzi. Cerca di essere con voi e di lavorare con voi nella coscienza che siamo anche se divisi in tutti i continenti una grande realtà unita dal cemento dei nostri valori, il credere nella famiglia, nel lavoro, nell’onestà, nella solidarietà. Siamo lontani, fisicamente, ma vicini idealmente sotto quella bandiera conosciuta e rispettata in tutto il mondo, il vessillo di San Marco che riassume la nostra identità, storia e cultura. A voi tutti grazie per quanto fate nel tenere alta ogni giorno, ovunque nel mondo, la nostra bandiera e il nostro onore.