La rapina in tangenziale a Vicenza, dove un automobilista alle 4 dei mattina dopo aver visto una donna con un bimbo sbracciarsi chiedendo aiuto s’è fermato per portare soccorso finendo rapinato da due uomini “probabilmente nomadi” recitano le cronache, è l’ennesimo atto di barbarie inaccettabile. Siamo in guerra e le pagine dei giornali sono bollettini dove tra rapine, furti, borseggi e scippi, a pagare sono sempre i più deboli. Quello che emerge con forza in queste vicende è la totale assenza dello stato e non parlo di certo degli uomini delle Forze dell’Ordine, sotto organico, con mezzi limitati, costretti a combattere una lotta impari finendo troppe volte scornati: l’ultimo caso eclatante, quello di Padova con due Carabinieri feriti a coltellate e con il loro aggressore arrestato ma immediatamente scarcerato, lascia sconcertati. Da una parte, i cittadini vedono il livello impositivo salire ai vertici europei, ma non hanno, in cambio, i servizi che lo stato dovrebbe garantire: le politiche monetarie le fa la Troika, la Giustizia è in crisi, la sicurezza? Lasciamo stare. Quello che sta accadendo sotto i nostri occhi è il default dello stato, sempre più impotente e debole con i farabutti, sempre più arrogante e forte con cittadini e famiglie.

11 febbraio 2015