Una signora mi ha chiesto se è vero che la sanità veneta non è tra le migliori in Italia, come aveva sentito dire da quelli del Pd. E’ talmente grottesca l’affermazione che non ci volevo credere ma ho controllato anche su Facebook e alcuni blog: è vero, alcuni esponenti del Pd insinuano dubbi sulla qualità del nostro servizio sanitario. Così ho chiesto alla signora se preferirebbe, nel malcapitato caso di bisogno, essere ricoverata a Vicenza, Verona, oppure a Bari, Lecce, Reggio Calabria, Palermo. La signora non ha avuto dubbi (e credo non ne avrebbero neanche gli esponenti del Pd, perché un conto sono le bugie elettorali, un conto è star male e aver bisogno di cure vere).

La sanità veneta si situa ai vertici italiani, registra il più alto grado di soddisfazione tra gli utenti ed è considerata tra le migliori in Europa come indicano numerosi studi e ricerche, anche pubblicati quest’anno. Nonostante i tagli alle risorse regionali imposti dai governi Monti-Letta-Renzi, anche l’ultimo bilancio della sanità veneta è stato chiuso con un attivo di 4,3 milioni. Un risultato reso possibile grazie ad un’accurata azione di razionalizzazione in un settore che impiega ogni giorno quasi 90 mila persone. Il Veneto con 1.862 € pro-capite ha una spesa sanitaria inferiore alla media italiana che è pari a 1.903 € pro-capite e un costo complessivo pro-capite tra i più bassi in Italia, superato solo da Basilicata e Sardegna, ma con ben altri risultati qualitativi. Non dimentichiamo infine che il Veneto e la Basilicata sono le uniche Regioni italiane a non essere state costrette ad aumentare l’addizionale regionale Irpef per coprire il deficit della sanità, per cui i cittadini veneti, pur potendo contare su una sanità di alta qualità, pagano l’addizionale Irpef regionale più bassa in Italia.

Come dicevo, vorrei vedere chi ha messo in giro questa bugia dove preferirebbe farsi curare, se nel Veneto di Zaia o nella Calabria del Pd di Gerardo Mario Oliverio…