L’arresto a Vicenza del ventinovenne somalo Ahmed Mohamed Abdirizak da parte dei Carabinieri di Sandrigo conferma, se mai ce ne fosse bisogno, la professionalità del Comando sandricense e degli uomini che in esso operano e ai quali noi tutti siamo grati per lo sforzo messo in campo.
I Carabinieri sono un chiaro punto di riferimento per i cittadini che a ragione pongono in questi veri servitori della comunità la piena fiducia. Mi complimento perciò per la brillante azione che ha permesso di assicurare alla giustizia un condannato che deve ancora scontare un anno e quattro mesi per essere stato tra i protagonisti del traffico di clandestini. Ora mi auguro che la giustizia faccia il suo corso e che il signor Ahmed Mohamed Abdirizak non solo sconti la sua pena, ma poi, finito di pagare il suo debito con la Giustizia italiana, sia rispedito a casa sua. Se non c’è certezza della pena e se non si fanno scontare le condanne fino in fondo è chiaro che trafficanti, delinquenti e farabutti continueranno a vedere nell’Italia il loro Bengodi e ciò nonostante l’incredibile impegno messo in campo dalla Forze dell’Ordine che, come nel caso odierno, hanno dimostrato di saper fare il loro lavoro.

Anziani drogati e rapinati a Vicenza. Sedativi usati come armi chimiche, violenza senza pari, in totale spregio della vita umana, viste le conseguenze possibili. Sgomento, ma anche indignazione davanti alla scoperta di ripetuti casi di violenza nei confronti di anziani drogati con potenti sedativi e rapinati. Comprendo bene la preoccupazione espressa sui media locali dal Primario del Pronto Soccorso del San Bortolo, dottor Vincenzo Riboni, ma credo che l’intera cittadinanza debba fermarsi a riflettere su cosa stia accadendo: una delinquenza che non teme di mettere a repentaglio la vita di una persona per derubarla di pochi spiccioli, dimostra il livello di bassezza e degrado umano e culturale a cui siamo giunti. Occorre uno sforzo comune, che deve partire da una forte prevenzione e repressione, che non spetta solo alle Forze dell’Ordine. Sappiamo bene che Carabinieri e Polizia si ritrovano a piede libero i delinquenti che avevano arrestato poche ore prima. Non è raro poi che spacciatori, ladri e delinquenti vari facciano gli spavaldi perché sanno di poter agire indiscriminati arrivando persino a minacciare gli agenti: si sentono, e nei fatti sono, impuniti. Per questo considero criminale la norma varata dal Governo Renzi che ha depenalizzato i cosiddetti reati minori, norma che si è tradotta in un salvacondotto per la malavita che si sente libera di agire indisturbata.
La prima cosa da fare è chiedere il ripristino delle pene: lo stato di diritto nasce dalla certezza della pena e dall’esecuzione delle condanne. Quando la pena non è certa, quando le condanne non si fanno più scontare, allora si arriva a livelli di degrado veramente inquietanti, in cui è più facile vedere condannati, come le recenti cronache narrano, coloro che si difendono e assolti gli aggressori. La stampa e il mondo dell’informazione stanno svolgendo un ruolo fondamentale nel portare alla luce queste storie che non sono minori: il mondo dell’informazione locale ci restituisce una realtà drammatica e si fa specchio di una società chi vive momenti di grande difficoltà segnati da una povertà estrema. Povertà economica, certo, ma anche di valori e di principi, perché solo una società meschina e brutale può permettere reati come quelli che stiamo vedendo in questi giorni.