trovi un accordo con le compagnie per evitare costi aggiuntivi del traffico dati extra soglia per i cittadini

“Il governo deve individuare delle soluzioni di tutela dei cittadini ai quali abbiamo chiesto di usare il telelavoro o lavoro agile, di frequentare le lezioni scolastiche o universitarie via web. Oggi è logico prevedere un elevato consumo dati, visto lo scenario e le opportunità che offre la Rete, la formazione e il lavoro a distanza, per non parlare della possibilità di ordinare merci o fare acquisti da remoto, comunicare con gli altri e tenersi informati. Non possiamo correre il rischio di vedere addebitati ai cittadini costi aggiuntivi per ‘traffico extra soglia’ con aggravi inaccettabili e ingiustificabili da un punto di vista etico”. Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto ha fatto sua la proposta del presidente del Corecom del Veneto, avvocato Gualtiero Mazzi, che una settimana fa aveva chiesto al Coordinamento nazionale dei Corecom “di farsi promotore di una iniziativa di tutela della cittadinanza per l’uso della rete – ha spiegato Ciambetti – Alessandro De Cillis, presidente del Coordinamento nazionale dei Corecom, ha scritto alla presidenza del Consiglio e a una serie di ministri nonché a tutti i dirigenti apicali ministeriali coinvolti nel tema affinché individuassero una soluzione che non risulti punitiva per gli utenti. Dopo questa iniziativa, che risale a martedì scorso, anch’io ho preso carta e penna e ho ribadito l’importanza di garantire a tutti l’uso delle tecnologie, che rappresentano oggi uno dei mezzi principali di ausilio e supporto alla popolazione, a prezzi contenuti o con una spesa limitata al massimo se non del tutto gratuita. Faccio appello al senso etico delle compagnie e di chi gestisce la rete: abbiamo già assistito allo squallido commercio a prezzi gonfiati per mezzi indispensabili come le mascherine e non abbiamo bisogno né di sciacalli né di pescicani, come un tempo venivano chiamati gli speculatori del mercato nero durante la guerra. Anche la rete è un mezzo indispensabile per combattere la battaglia campale contro il Coronavirus: sarebbe un assurdo, come autorità pubbliche, chiedere il lavoro e la formazione a distanza senza garantire l’accesso a prezzi calmierati, se non del tutto gratuito, alle piattaforme e alla rete informatica. Il tema non è marginale e in questi momenti in cui noi tutti siamo chiamati a stare a casa le tecnologie sono sicuramente uno strumento necessario, indispensabile e lo stato deve assicurare a tutti il libero, e il più possibile gratuito, uso”.