Per entrare al parco giochi della Stazione a Vicenza bisogna suonare il campanello. Ormai quella è una zona off limits, in mano alle bande. Lunedì scorso un profugo nigeriano, con una sfilza lunghissima di precedenti, viene arrestato in campo Marzo per droga. Una ragazza va in discoteca e viene menata da un immigrato di professione “richiedente asilo politico” e che nel frattempo si dedica al furto. Al parco delle Fornaci un 44enne nel pomeriggio viene rapinato dopo essere stato aggredito con dello spray al peperoncino. Viale Roma è centro storico cittadino. Parco delle Fornaci e al centro di un vasto quartiere popolare. La Polizia e le Forze dell’Ordine in genere possono fare ben poco: appena arrestano qualcuno se lo ritrovano a piede libero. Quanti poliziotti si sono sentiti dire a Vicenza “Guarda che sappiamo dove abiti”? Possiamo sostenere questi ritmi di violenza da telefilm statunitense? Il termometro che misura la febbre e la tensione nel territorio vicentino dice una cosa: la situazione sta degenerando e ogni atteggiamento buonista rischia di peggiorare le cose.
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