Non sono un frequentatore di Casinò, ma almeno dal finire del 2011 è in vigore la norma che vieta pagamenti in contanti per cifre superiori ai 1000 €: ebbene, i Rom vicentini che sostengono attraverso i loro legali di aver vinto somme considerevoli al Casinò dovrebbero avere ricevuto degli adeguati bonifici o assegni a loro intestati in caso di vincite. Non sono frequentatore di Casinò, ma immagino che per entrare in sala occorra presentare dei documenti e avere anche un abbigliamento adatto, ma di certo, e questo penso di non sbagliarmi, vincitori di cifre particolarmente elevate non passano inosservati. Nel leggere la difesa degli avvocati dei Rom vicentini, che immagino si basi su solide basi con tanto di prove e alibi ineccepibili, provo quel vago senso di imbarazzo di chi si sente preso in giro, e non solo perché anziché pagare le bollette i nostri fortunati giocatori investivano i loro sudati risparmi nei tavoli verdi dimenticando poi di saldare i conti con la comunità che li ospita. No, mi sento preso in giro e mi chiedo come possano sentirsi quanti da sempre difendono i poveri nomadi costretti a medicare per sopravvivere, vittime dell’egoismo e del razzismo altrui, ma baciati da immensa quanto sfacciata fortuna al Casinò che permette loro di acquistare Rolex, ultimi modelli di automobili di grande cilindrata, case mobili da sogno…