Lo stato per dare accoglienza ai profughi si accorda con i privati e questi si disinteressano completamente dei bisogni e delle necessità della realtà in cui ricadranno gli esiti di questa solidarietà per altro remunerata. Come a dire che c’è chi si libera di un problema, lo stato, chi incassa un contributo, le cooperative, il tutto nell’omertà totale e alla fine chi paga è la realtà locale e ciò a maggior ragione se si parla di aree particolari, come la montagna vicentina e l’Altipiano dei Sette Comuni. E’ scandaloso che i Prefetti diano la loro parola salvo poi smentirla poche ore dopo. E’ irresponsabile non avvertire per tempo i sindaci, che sono i responsabili, anche a norma di legge, di quanto accade nel loro territorio. C’è chi ha affittato, e non si capisce se appositamente o no, edifici sulla cui idoneità non si hanno garanzie per assicurare l’ospitalità a un numero non precisato di immigranti. Cercare di imporre attraverso diktat scelte altamente opinabili in territori ad economia turistica proprio all’inizio di stagione significa commettere un sopruso inaccettabile: per metodo, tempistica e silenzio assordante con cui si è svolta questa vicenda, siamo davanti a una prevaricazione che non ha scusanti.