“Ad abbattere il welfare e tagliare i fondi per servizi essenziali ai cittadini non è stata la Regione del Veneto, ma il governo nazionale in una strategia partita da Monti che arriva a Renzi o, meglio, al ministro Padoan che è il vero Capo del governo italiano il quale, nonostante un debito pubblico insostenibile, le tasse che arrivano a oltre il 43 per cento, continua a taglieggiare Regioni ed enti locali”.

E’ dura replica dell’assessore regionale del veneto al Bilancio, Roberto Ciambetti, a chi accusa la Regione di immobilismo e malagestione: “accuse immotivate che casomai possiamo girare a Roma”, ha detto Ciambetti dopo aver presentato l’assestamento di bilancio.

“In Veneto – aggiunge Ciambetti – ci sono amministratori pubblici, anche del Pd, costretti addirittura a valutare l’ipotesi dell’avvio alla mobilità dei loro dipendenti perché Roma ha tagliato i fondi. Questo è la vera malagestione che scandalizza, altro che l’assestamento dei conti regionali: chi accusa il Veneto pensi a come, da Monti a Renzi-Padoan, è stato azzerato lo stato sociale”.

“Noi non gettiamo soldi al vento – incalza l’Assessore – perchè lo spreco non è nella nostra cultura e abbiamo le mani nette, siamo trasparenti e puliti. Noi garantiamo servizi nonostante tutto. Riuscire a pareggiare i conti, di questi tempi, è già un risultato straordinario e ciò a maggior ragione visto che lo si è raggiunto senza toccare le tasche dei cittadini con altre tasse”.

“Per quanto riguarda poi le poste iscritte a bilancio per chiudere vicende che risalgono ancora alla fine degli anni ’90 – conclude Ciambetti – bastano le date e verificare le procedure giuridiche per capire come siamo davanti ad un contenzioso complesso, che non vede alcuna responsabilità da parte nostra. Noi, casomai, non lasciamo sorprese a chi verrà, ma un bilancio che è specchio reale della situazione dell’ente, altro che mala gestione”.

25 novembre 2014