Noi veneti abbiamo già subito i danni da trivellazione negli anni ’50 e ’60, in laguna e nel delta del Po, tanto che la costa in molti tratti era calata di due metri e mezzo, e anche tre metri: abbiamo dovuto innalzare gli argini con una spesa che oggi sarebbe di due miliardi di euro. Per questo diciamo ‘no’ alle nuove trivelle e abbiamo intrapreso la prima battaglia che la classe politica di questa generazione conduce per evitare che i giovani di domani subiscano l’impatto e i costi dei danni ambientali. Inoltre i 60 milioni di turisti che ogni anno arrivano e Venezia non vogliono certamente un paesaggio puntellato da trivelle.